lunedì 20 novembre 2017

Lezione 17, lunedì 20 novembre 2017 // L'incompletezza della logica, la logica del primo ordine

Nella lezione odierna (la prima lezione della seconda unità didattica) ho parlato del teorema di incompletezza della logica, stabilito nel 1931 da Kurt Goedel, il teorema che dice

"Ci sono proposizione logiche che sono vere ma non sono dimostrabili logicamente (ossia con strumenti tutti interni alla logica)".

Questo teorema sancisce la non-autonomia della logica - e dunque rende improbabile l’autonomia delle altre discipline - poiché la logica non è capace di risolvere con i suoi metodi le sue questioni, di scoprire con i suoi metodi le sue verità: certe verità "logiche" si possono scoprire soltanto adoperando metodi esterni alla logica.

Gli esempi di proposizioni logiche che sono vere ma non sono dimostrabili logicamente si trovano fra le proposizioni che sono "chiusure esistenziali di formule del primo ordine". 

Invece, la logica risulta capace di scoprire con i suoi metodi la verità delle proposizioni logiche che sono "chiusure universali di formule del primo ordine": è il contenuto del Teorema di completezza della logica del primo ordine, dimostrato dallo steso Kurt Goedel nel 1929.

Da ciò viene la necessità di capire cosa sono le formule del primo ordine e poi cosa sono le chiusure esistenziali e le chiusure universali di tali formule.

Una formula del primo ordine è ciò che si ottiene da una proposizione del primo ordine "rimpiazzando ogni componente extra-logica con una variabile di tipo logico", come è spiegato nel libro e come ho spiegato nella lezione odierna (e continuerò nella lezione di domani).


Si ricordi che una proposizione del primo ordine, fra l'altro,  è una proposizione che "parla su un solo tipo di oggetti, e di proprietà, relazioni, operazioni su quel tipo" e che quantifica solo su variabili di quel tipo di oggetti ( e non su variabili per classi, per proposizioni, per predicati, per operazioni).

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